Il nome comune tedesco per questo genere è “Cactus Pleco”.
Pseudacanthicus è un membro del clade Acanthicus. Le specie del clade Acanthicus si distinguono dalle altre specie di Loricariidae per la presenza di file longitudinali di chiglie (odontodi appuntiti) lungo i lati del corpo; otto o più raggi della pinna dorsale (contro sei o sette nella maggior parte degli altri loricariidi eccetto Pterygoplichthys, Chaetostoma, Pogonopoma e Pseudancistrus pectegenitor); da sette a otto infraorbitali (contro solitamente cinque o sei); cinque raggi ramificati nella pinna anale (contro i soliti quattro); e presenza di odontodi ipertrofici lungo il margine del muso (rispetto a odontodi ipertrofici assenti in altri loricariidi eccetto Isbrueckerichthys e Pareiorhaphis, in Neoplecostominae; Panaque e Pseudancistrus e Neblinichthys, in Ancistrini; e la maggior parte dei maschi dimorfici di Loricariinae). All’interno del gruppo Acanthicus, lo Pseudacanthicus si distingue per la presenza di due piccole placche nella zona posteriore del pterotico composto (rispetto a una placca mediana o assente) e per la presenza di premascelle strette con un piccolo numero di denti allungati e ricurvi (eccetto Leporacanthicus).

Da giovani, questi pesci mostrano pinne spaiate di colore giallo / arancione vibrante. Con l’aumentare dell’età le macchie del corpo “colano” sempre di più sulle pinne precedentemente colorate di arancione.

È fondamentale predisporre in acquario qualche troco che fungerà da riparo.

abituati a mangiare tranquillamente il mio granulato per discus ma essendo carnivori se trovano una qualsiasi carcassa la fanno sparire in poco tempo

li mantengo nelle mie vasche sudamericane, principalmente in compagnia di discus, quindi acque calde, tenere e con una conducibilità dai 50 ai 200 us/cm in base alla tipologia di gestione, ma sono comunque animali molto adattabili e come tanti loricaridi apprezzano la stagionalità.